“E’ La Preonda” una antichissima tavola di pietra rosa, rozza e mal lavorata, levigata da quell’unico scultore che è il tempo. Le sue origini sono ignote e la sua storia si identifica con le vicende di Bardolino. Non è azzardato ritenere che abbia fatto la sua comparsa al centro del paese al sorgere del Comune o della “ Società delle famiglie” intorno al 1230. Ha avuto le più svariate collocazioni a seconda dei tempi. Sicuramente il periodo del suo massimo “splendore” lo ebbe nel secolo scorso allorché diviene una vera e propria tribuna da dove improvvisati oratori locali discutono, discettano sull’operato del Municipio esponendo, soprattutto, lagnanze. E’ stata un duro divano e/o tavolo d’osteria all’aperto. Questi motivi possono spiegare il suo trasloco dal centro del centro di Bardolino alla riva del lago accanto al porto. Sono storiche, e coperte da un alone di leggenda, le arringhe di tal “Giona” , piccolo di statura ma grandissimo per senno, diceva lui . La Preonda inoltre si è prestata da ideale bancarella per l’esposizione e vendita del pesce quando la pesca era l’unico e fruttuoso commercio del centro rivierasco. Chissà quanti contratti, strette di mano e comari avrà visto e sentito!Malinconicamente e silenziosamente quattro cavalli con quattro rulli di legno l’hanno trascinata più vicino suo lago… (nottetempo per evitare contestazioni)Ora è là come un cimelio a testimonianza di un tempo passato ma non trascorso perché sempre legata al cuore dei Bardolinesi.
Benchè silenziosa usano il suo nome e la fanno parlare:
Una canzone/leggenda (vedi sopra)
Un Circolo Culturale
Una Società Commerciale