Sindaci di Bardolino

1) GUERRIERI Co. Agostino 1871-1877
2) TOMELLERI Eliseo 1877-1880
3) GIANFRANCESCHI Vittorio 1880-1887
4) GIANFILIPPI Guglielmo 1887-1889
5) GELMETTI dr. Marco 1889-1891
6) GIULIARI Co. Scipione 1891-1897
7) GIANFILIPPI Guglielmo 1897-1903
8) GELMETTI Geom. Giovanni 1903-1906
9) GIANFILIPPI Guglielmo 1906-1910
10) BOTTAGISIO dr. Luigi 1910-1915
11) DELAINI dr. Gaetano 1915-1920
12) KESSLER prof. Giovanni 1920-1923
13) VIVALDI cav. Felice 1924-1928
14) TORRESANI Luigi 1929-1933
15) MARZARI dr. Silvio 1933-1933
16) COLBERTALDO dr. Luigi 1934-1934
17) DELAINI Ing. Modesto 1935-1943
18) FASOLETTI Giuseppe 1943-1945
19) LENOTTI Avv. Emilio 1945-1946
20) ZAMBONI Giuseppe 1946-1948
21) ZENI Rag. Ernesto 1948-1949
22) CONTOLINI Bruno 1949-1952
23) FINCATI cav. Carlo 1952-1953
24) DELAINI dr. Carlo 1953-1959
25) VIVALDI Rag. Vincenzo 1959-1960
26) DELAINI dr. Carlo 1960-1963
27) METZLER rag. Giorgio 1963-1970
28) GALLINA prof. Armando 1970-1981
29) MESCHI Rag. Pietro 1981-1990
30) FERRARI En. Armando 1990-2004
31) MESCHI Rag. Pietro 2004-2009
32) DE BENI dr. Ivan 2009-2019
33) SABAINI dr. Lauro 2019 - 2024

Il Conte Cav. Agostino Guerrieri

Il Conte Agostino Guerrieri nasce a Verona il 30 settembre 1825 e muore il 17 luglio1893. Sina da giovanissimo  è impegnato fortemente nei comitati segreti che nel 1848 iniziano il movimento di indipendenza della Patria. Viene arresto nel 1852 dagli Austriaci e condannato a dieci anni di prigione nella fortezza di Olmutz. (Cecoslovacchia già Impero Asburgico ed ora Repubblica Ceca).Graziato torna a Verona ma nel 1859 viene nuovamente catturato ed inviato insieme all’Aleardi ed al Lazzati nel carcere di Josephstadt. (Austria).A seguito del trattato di Pace stipulato a Villafranca di Verona è liberato e subito si arruola nel Reggimento Ussari di Piacenza con il quale ottiene una medaglia al valore militare per il fatto di Tremolito contro il brigantaggio nel sud Italia.Nel 1865 come Capitano lascia il servizio militare per curare le febbri malariche che da oltre tre anni lo tormentano continuamente.Il giornno successivo alla liberazione del Veneto torna in Patria ed è acclamato dai suoi concittadini che lo nominano Colonnello della Guardia Nazionale. In seguito copre varie cariche pubbliche gestendole con saggezza e rettitudine.I Registri dello Stato Civile di Bardolino che iniziano ad essere redatti nel settembre del 1871 è indicata la sua qualità di Sindaco di  Bardolino.Verona pianse la morte del Patriota che sdegnando gli agi,la quiete, i facili onori,volle cimentarsi nei rischi delle sante cospirazioni e nelle battaglie per la nostra indipendenza. La Giunta Comunale di Verona, interprete dei sentimenti di tutta la cittadinanza decretò che fossero tributate, a spese del Comune, solenni e speciali onoranze al diletto e benemerito figlio. Per la grave perdita prendono il lutto le famiglie Miniscalchi Malaspina,Di Canossa,Albertini,De Medici ed altra nobiltà veronese.Bardolino gli dedicò la l’omonima piazza accanto al palazzo dei suoi avi.

Carmelo Preite
Inno A Bardolino

Nato a Presicce (Lecce) nel 1866.Fin da ragazzo aveva rivelato una squisita sensibilità musicale e ben presto si dedicò a quest'arte.Fu compagno di studi di Umberto Giordano e di Francesco Cilea nel Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli.Si diplomò e subito,a 19 anni,vinse il concorso di Direttore di Banda Militare.Gli fu affidata la direzione di quella del 45° fanteria e mantenne quest'incarico per vent'anni.Venne a Bardolino giovanissimo quando,essendo la banda del 45° di stanza a Peschiera (del Garda) vi contrasse le prime amicizie e sposò la signorina Amelia Gelmetti appartenente a una delle più stimate famiglie locali.Alla sua permnenza a Verona, dal 1889 al 1897,risalgono le sue maggiori affermazioni iniziando una fortunata carriera di direttore d'orchestra in importanti stagioni liriche al teatro Filarmonico,al Ristori e al Nuovo, conseguendo un notevole successo di pubblico e critica.Colto,dinamico,mente aperta alle innovazioni ed al progresso delle arti,fu uno degli animatori della scapigliatura intellettuale ed artistica veronese a fianco di Barbarani,Dall'Oca Bianca,Simoni,Caperle,Aymo,Vignola,Alberti ed Adami ed il suo nome ebbe vasta risonanza in campo nazionale.Nel 1908 ottenne la nomina a Direttore della Banda Cittadina di Venezia considerata la prima in Italia succedendo ad un insigne Direttore: il Calascione.A Venezia nel primo novecento diresse importanti stagioni liriche alla Fenice,al Rossini e al Malibran conquistando la stima di maggiori compositori. Fu così che il Perosi gli affidò la prima esecuzione di " Resurrezione di Lazzaro " e " Resurrezione di Cristo ". Wolf Ferrari lo prescelse per presentare all'Opera di Parigi i " Gioielli della Madonna " e Nino Catozzo lo volle per il battesimo de " I Misteri Gaudiosi ". Sempre a Venezia Carmelo Preite fu insegnante di armonia e contrappunto al "Benedetto Marcello".Quale compositore,oltre a pezzi originali e riduzioni per Banda,scrisse una "Messa da Requiem",molta musica da camera,ed alcuni Cori ispirati alla vita popolaresca veronese: "Il Muso da du Musi,I Pelaochi su testo di S. Michelini,Monte Baldo, A la Luna sui versi di Berto Barbarani A Bardolino su paroile di Vittorio Betteloni,Madonna Verona, A sera cantata a tre voci su testo di Antonio Fogazzaro. E ancora " Cinque villotte veronesi" e diversi canti popolari su motivi raccolti dalla viva voce delle vendemmiatrici nei floridi vigneti di Bardolino. Non vanno dimenticati il Coro " Il Papà del gnoco " composto per il Carnevale del 1927 e l'Inno a Verona del 1931,entrambi su versi di Berto Barbarani. Lasciata nel 1928 la Banda di Venezia il Preite fu chiamato ad altri incarichi musicali.Ma il suo pensiero ritornava, sempre più nostalgico alle rive gardesane,per cui,costruitasi a Bardolino una casetta cominciò a trascorrervi lunghi periodi.Ma non di riposo,che benchè superati i settant'anni egli appariva sempre giovane e frizzante.A ottant'anni andava ancora in bicicletta(memore di essere stato a vent'anni,un pioniere di questo sport ) ed in bicletta andava da Bardolino a Garda per educare il Gruppo Corale dei "Pescatori". Esempio di modestia,assai raro fra gli artisti, volle sparire in silenzio,quasi nascosto. Lasciò scrito:" Desidero che la mia morte non venga comunicata a nessuno se non a sepoltura avvenuta... Desidero essere trasportato a Bardolino e, nella forma più semplice e più breve,essere sepolto nel Camposanto comune,in piena terra ma quanto più possibile vicino alla tomba della mia Amelia. Unico segno esteriore sia una Croce in marmo rosso di Verona. Nessuna icrizione,nessun titolo,nessun disegno. Solo il mio nome e cognome ai piedi della croce....Quel poco che lascio come musica non ha valore.Io ne farei un falò.Non voglio che nessuno vi metta mano.Alla sua morte avventa il 27 marzo 1952 a Milano l'amico Renato Simoni in una lettera alla famiglia così si esprimeva:"Il Maestro Preite è legato per me ai dolci incanti della giovinezza.Ricordo la sua bontà,la sua viva atività,le melodie con le quali accompagnò i versi di Barbarani". Note ricevute, brevi manu, dalla figlia del Maestro sig.ra Anna Preite e che ci sentiamo onorati di avere personalmente  conosciuto. P.S. La sepoltura nel Cimitero di Bardolino è stata rispettata secondo le sopra indicate volontà e la tomba si trova a destra della Chiesetta del Cimitero, in piena terra.